Il tema di questo numero è metastasi.
Un ritratto
Anche gli amici sono viaggi.
«Tuttavia, cos'è viaggiare? Incontrare.
Il solo lessico importante è quello dell'appuntamento».
Roland Bartes, L'impero dei segni, Einaudi
«Non ho mai saputo in che cosa consista la somiglianza in un ritratto.
Si può vedere se c'è o non c'è, ma resta un mistero. Ad esempio, le fotografie non hanno mai una "somiglianza".
Di una fotografia non ce lo si chiede neanche. La somiglianza ha ben poco a che fare con i lineamenti o le proporzioni.
Forse nasce da ciò che un disegno riceve, se due mire si incontrano come la punta di due dita».
John Berger, Sul disegnare, Libri Sheiwiller
«Tuttavia, cos'è viaggiare? Incontrare.
Il solo lessico importante è quello dell'appuntamento».
Roland Bartes, L'impero dei segni, Einaudi
«Non ho mai saputo in che cosa consista la somiglianza in un ritratto.
Si può vedere se c'è o non c'è, ma resta un mistero. Ad esempio, le fotografie non hanno mai una "somiglianza".
Di una fotografia non ce lo si chiede neanche. La somiglianza ha ben poco a che fare con i lineamenti o le proporzioni.
Forse nasce da ciò che un disegno riceve, se due mire si incontrano come la punta di due dita».
John Berger, Sul disegnare, Libri Sheiwiller
Due giorni di vacanza
A Loretello e Marotta, nelle Marche.

***
Su questa panca e queste sedie, sotto i caduti in guerra di Loretello, fra un'ora, quando il sole riempie la facciata, si siedono quattro donne anziane e una bambina.
Chiacchierano in un dialetto misto e musicale.
Le ho viste, mi sono affacciata alla finestra per fare la foto (volevo la stessa inquadratura!) ma se ne sono accorte: mi hanno puntato tutti gli occhi contro, simultanee, interrogative, e non mi sembrava bello scattare.
Mi è sembrato meglio dire buongiorno.
Le donne hanno risposto, buongiorno!
E così, se voltete, potete immaginarle.
In treno
Qualche impressione dai miei brevi spostamenti di quest'estate, che mi piace chiamare viaggi (lo sono sempre :)
C'è uno scatolone per terra, con dentro delle piantine – di geraneo, credo –
e una ragazza, la padrona delle piantine, che si fa le unghie.
Il controllore è cortese e chiede «permesso».
Davanti a me c'è una signora favolosa con una camicia a motivi floreali verdi
e azzurri. Ho cercato di disegnarla (ha gli occhi azzurrissimi) ma ho avuto poco tempo. L'espressione corrucciata, comunque, è per il sole.
La signora ha una faccia larga tutta minuziosamente ricamata dalle rughe. Tutta la parte sotto il mento è rilassata ed è un largo, tenerissimo cuscino increspato.
La signora chiude gli occhi serafica, appoggia la testa al sedile, la sua faccia
si allarga ancora.
Ha un rossetto rosa forte, la camicia gialla e tropicale.
Di fronte alla ragazza che si fa le unghie c'è un ragazzo che la guarda.
Sembra che tutti stiano tornando a casa, per qualche motivo.
Vado in bagno tre carrozze più in là, perché la toilette vicina a noi è rotta.
Quando torno la signora gialla mi chiede se il bagno è lontano. Le dico di sì.
Sorride e dice che lo sa, che quel bagno lì è sempre rotto, che l'altro bagno è a tre carrozze di distanza da dove siamo. Lei quel treno lo prende tutte le settimane.
E ride. Conosce bene quel treno, perché lo prende tutte le settimane.
Fruga nella borsa, sposta mutande e ciabatte, poi tira fuori qualcosa da mangiare.
Anche lei torna a casa.
C'è uno scatolone per terra, con dentro delle piantine – di geraneo, credo –
e una ragazza, la padrona delle piantine, che si fa le unghie.
Il controllore è cortese e chiede «permesso».
Davanti a me c'è una signora favolosa con una camicia a motivi floreali verdi
e azzurri. Ho cercato di disegnarla (ha gli occhi azzurrissimi) ma ho avuto poco tempo. L'espressione corrucciata, comunque, è per il sole.
La signora ha una faccia larga tutta minuziosamente ricamata dalle rughe. Tutta la parte sotto il mento è rilassata ed è un largo, tenerissimo cuscino increspato.
La signora chiude gli occhi serafica, appoggia la testa al sedile, la sua faccia
si allarga ancora.
Ha un rossetto rosa forte, la camicia gialla e tropicale.
Di fronte alla ragazza che si fa le unghie c'è un ragazzo che la guarda.
Sembra che tutti stiano tornando a casa, per qualche motivo.
Vado in bagno tre carrozze più in là, perché la toilette vicina a noi è rotta.
Quando torno la signora gialla mi chiede se il bagno è lontano. Le dico di sì.
Sorride e dice che lo sa, che quel bagno lì è sempre rotto, che l'altro bagno è a tre carrozze di distanza da dove siamo. Lei quel treno lo prende tutte le settimane.
E ride. Conosce bene quel treno, perché lo prende tutte le settimane.
Fruga nella borsa, sposta mutande e ciabatte, poi tira fuori qualcosa da mangiare.
Anche lei torna a casa.
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