La colazione di Pippo

Per Pippo bianco Pippo rosso – il bellissimo gioco organizzato da Topipittori con la libreria Spazio B**K e Spazio A - coworking, allo scopo di raccogliere fondi per realizzare o arricchire biblioteche scolastiche – ho fatto questa interpretazione libera e liquida de La colazione di Daphne Maugham (vedi l'opera originale).

La posto anche per dichiarare un mio errore grossolano, che però mi è valso una bella sorpresa: credevo che il dipinto a cui mi sono ispirata fosse di Felice Casorati. Lo avevo nel mio archivio di immagini, alcune trovate sul web per serendipità, in questo caso probabilmente cercando qualcosa di Casorati, visto che l'avevo catalogata sotto il suo nome.
Invece è della moglie (Daphne Maugham Casorati) che era stata sua allieva prima e sua ispiratrice poi.
E infatti questa misteriosa colazione, luminosa nel buio, immersa nella grazia di una quotidianità mai ordinaria; la semplicità apparente della ragazza assorta nella lettura (ma forse sta contemplando un'immagine)... dovevo capirlo che è opera di una donna!
Non mi piace fare distinzioni di genere: ma è vero che le artiste, anche quelle che in vita hanno ottenuto il riconoscimento dei loro contemporanei e raggiunto il successo, sono spesso dimenticate e poco o niente compaiono nei manuali di storia dell'arte. Io stessa sono cascata nel trabocchetto della fretta e della superficialità, attribuendo al marito della pittrice quest'opera.
Cerco di rimediare con queste poche righe, ringraziando idealmente la signora Daphne Maugham in Casorati per questo dipinto geniale e per tutto il suo coraggioso lavoro, compiuto – nonostante l'indiscussa carriera – sottovoce, in punta di piedi, mentre era moglie, madre e donna (il che, come lavoro, basterebbe già).